Tour #3

PALERMO MERAVIGLIOSA

PERCORSO DEL TOUR

Chiesa di San Giuseppe dei Teatini, chiesa di Santa Caterina, chiesa di Casa Professa, chiesa del Carmine Maggiore

caratteristiche

partenza
quattro canti
durata
3 ore
costo
ticket monumenti
difficoltÀ
facile
arrivo
piazza del carmine

itinerario

mappa

descrizione del percorso

● chiesa di san giuseppe dei teatini

chiesa-san-giuseppe-dei-teatini-palermo-foto-vincenzo-russo-terradamare

La città barocca è il teatro di diverse manifestazioni artistiche, dal Festino di Santa Rosalia, agli apparati effimeri, alle grandi piazze, fino ai marmi mischi.
Esplorarla significa immergersi nel tripudio dei colori, in edifici dalle dimensioni notevoli.
Dalla poesia barocca del Teatro del sole, i cosiddetti Quattro Canti di Città, si giunge all’immenso tempio cristiano, la Chiesa di San Giuseppe dei Teatini.
Realizzata su progetto di Giacomo Besio e Pietro Caracciolo, dal 1612, essa occupa una vasta area tra Via Vittorio Emanuele e Via Maqueda. L’interno, suddiviso in tre navate, conserva opere di notevole importanza, incorniciate da una sfarzosa decorazione, intervallate da gigantesche colonne.
Tra gli artisti presenti vi sono le opere di Guglielmo Borremans, Procopio Serpotta, Ignazio Marabitti, Giuseppe Velasco e Vincenzo Manno, e una immensa volta su cui viene raffigurata “L’apoteosi di San Gaetano Thiene” e il ciclo di episodi della vita del santo fondatore dell’Ordine, opera di Filippo Tancredi.
Uno degli spazi più particolari della chiesa è uno spazio ipogeo, dedicato alla Madonna della Provvidenza, in cui si trova una celebre sorgente d’acqua alla quale sono stati attribuiti poteri miracolosi.

● chiesa di santa caterina

chiesa di santa caterina d'alessandria - il barocco di via maqueda - palermo. Foto: Vincenzo Russo terradamare

Poco più avanti, si trova un’ulteriore edificio emblematico di tale periodo: il convento di clausura di Santa Caterina.
Lo spazio interno, di ampio respiro, è arricchito da un manto marmoreo policromo e opere pittoriche realizzate da Francesco Sozzi e Alessandro D’Anna del 1769. La volta della chiesa è stata affrescata da Filippo Randazzo nel 1744 con la “Gloria di Santa Caterina D’Alessandria”.
Mentre nella cupola si trova il “Trionfo dei Santi Domenicani” di Vito D’Anna, uno dei maggiori artisti della letteratura artistica siciliana.

● CHIESA di casa professa

chiesa-del-gesu-casa-professa-ppalermo-ph-vincenzo-russo- terradamare

Dall’ampia scalinata della Chiesa, si ritorna a Piazza Bellini, per raggiungere la successiva tappa: la Chiesa del Gesù o Casa Professa.
I Gesuiti arrivano in Sicilia nell’anno 1547 e dal 1564 quella che in origine era la Chiesa di Santa Maria della Grotta viene riformulata e iniziata la nuova chiesa.
L’architettura, nelle varie ricostruzioni, risponde assolutamente ai canoni di magnificenza e stupore del periodo post tridentino.
Una opulenta decorazione copre interamente, dal pavimento al soffitto, tutti i muri e le colonne della chiesa, dalla controfacciata al presbiterio, dalle navate alle cappelle, in ogni dove si estende un manto ininterrotto di sculture, tarsie policrome, ornati marmorei, stucchi e affreschi.
Tra le opere di maggior rilevo, vi sono nella navata destra, la Madonna di Trapani di Antonello Gagini, due quadroni di Pietro Novelli raffiguranti San Filippo siriaco esorcizza l’indemoniato e San Paolo eremita e compagni, così come opere di Antonio Grano e di Rosalia Novelli.
Mentre nella navata sinistra, vi si trova Santa Rosalia con l’abito di monaca basiliana, opera di Vito D’Anna, un’urna funeraria realizzata da Ignazio Marabitti contenente il cuore di Eustachio di Viefeuille viceré di Sicilia nel 1747.
Nel presbiterio, vi sono una serie di opere che palesano un complesso discorso teologico e la glorificazione del nome di Gesù.

● chiesa del carmine maggiore

chiesa del carmine maggiore foto vincenzo russo terradamare

Da un’ampia piazza del mercato storico di Ballarò, si trova l’ingresso della Chiesa del Carmine Maggiore.
Edifico, ricostruito diverse volte, rispetto alla sua origine architettonica della prima metà del ‘200, si possono individuare tracce artistiche che giungono fino al XIX secolo.
Tra le opere più preziose presenti nel transetto vi sono le colonne tortili di Giuseppe e Giacomo Serpotta, realizzate tra il 1683 ed il 1684, che si caratterizzano per uno sfondo dorato e la presenza di elementi ornamentali in cui si svolgono le storie dedicate alla Vergine e a Gesù.
Nelle piccole cappelle, si trovano le sculture realizzate da Domenico Gagini e Antonello Gagini, simbolo dell’avvio del linguaggio rinascimentale in Sicilia e una tela del 1620 di Pietro Novelli, maestro dell’arte barocca, memore delle luminescenze caravaggesche. Doveroso indicare la Cappella dedicata alla Madonna del Carmelo, patrona della città, statua lignea cinquecentesca e rivestita d’argento nel 1726.

Fornito da:

foto: Vincenzo Russo | Cooperativa Terradamare

Il progetto di rigenerazione e decoro urbano di Piazza Sette Fate, realizzato tramite il ‘Il Faro di Ballarò’ vincitore del concorso di idee sviluppato dal Comune di Palermo con il sostegno di Airbnb.

L’intervento ha  previsto:  la pedonalizzazione della piazza, l’illuminazione della torre d’acqua, la creazione di un murale realizzato dall’artista Igor Scalisi Palminteri e dedicato alla figura di Santa Chiara, l’installazione di arredi urbani e verde pubblico, l’istituzione di un punto d’incontro che faccia da riferimento per i walking tour della città.

Il progetto tecnico è stato ideato dall’architetto Maria Strano, componente del comitato promotore dell’iniziativa di rigenerazione urbana; il responsabile del comitato promotore è stato Ing. Calogero Grillo. 

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