Tour #5

PALERMO MULTICULTURALE

PERCORSO DEL TOUR

Quattro Canti, chiesa di San Cataldo, Miqweh, Chiesa di Santa Chiara, piazzetta Sette Fate

caratteristiche

partenza
piazza vigliena
durata
2 ore
costo
ticket monumenti
difficoltÀ
facile
arrivo
piazza sette fate

itinerario

mappa

descrizione del percorso

● quattro canti

quattro canti foto vincenzo russo terradamare

Pan e Hòrmos, tutto porto: la città accogliente, in cui varie religioni si incontrano, dove varie culture hanno plasmato l’identità stessa della città, dalle origini ad oggi.
Orgoglio della dominazione spagnola, giunta a Palermo nel 1516 e conclusasi nel 1713, luogo tra i più famosi a Palermo, vi sono I Quattro Canti o Piazza Villena, realizzata tra il 1609 e il 1620, spazio urbanistico suggestivo e simbolo dell’immensità barocca, incrocio decorato su più livelli, in cui figurano le quattro stagioni, i quattro re spagnoli e le quattro Sante patrone, protettrici di ogni mandamento.

● CHIESA DI SA CATALDO

palermo-Piazza-Bellini-ph.vincenzo-russo TERRADAMARE

Tra i diversi siti monumentali, esistono realtà caratterizzate proprio dalla coesione di elementi artistici appartenenti alla cultura bizantina, araba e normanna. A Piazza Bellini sono presenti edifici di vario genere, e, in maniera sorprendente, si ritrovano tutti nella stessa ubicazione, tra tutti, anticipa la piazza, la Chiesa di San Cataldo, piccolo struttura architettonica realizzata nel 1154 per volontà dell’ammiraglio Majone di Bari.
La Chiesa si caratterizza per gli elementi tipici dell’architettura cosiddetta arabo normanna, una possente struttura muraria, presbiterio triabsidato, le cupole che si appoggiano su raccordi angolari e un’eccezionale pavimento, unico elemento decorativo.

● complesso monumentale di santa chiara

chiesa-di-santa-chiara-palermo-foto vincenzo russo terradamare

Una delle identità nascoste è sicuramente quella ebraica, poiché i siti architettonici ad essi connessi furono distrutti, dopo la cacciata voluta nel 1492. Pur vivendo in zona specifiche della città, erano comunque una comunità praticamente autosufficiente, poiché avevano proprie scuole, propri ospedali e magistrati, botteghe e macelli e spazi spirituali di diverso tipo.
Uno dei rioni del ghetto ebraico si coincideva con il torrente del fiume Kemonia, tra le vie Giardinaccio e Santissimi 40 Martiri, via Calderai e piazza Ponticello.
Proprio in Via Quaranta Martiri al Casalotto, all’interno di Palazzo Marchesi, si trova il Miqweh, spazio ipogeo, un bagno rituale, dove riaffiorano le acque del fiume Kemonia, utilizzato dalle donne per immergervisi e purificarsi dopo il parto o le mestruazioni.

● piazzette sette fate

Un luogo dove la leggenda si incontra con la storia: Piazzetta Sette Fate, un piccolo spazio urbano, avvolto da edifici moderni e non, in cui è presente una piccola torre in stile neogotico.
Quest’ultima è una torre d’acqua, utilizzata per smistare l’acqua nelle abitazioni, attraverso il principio dei vasi comunicanti.

Fornito da:

foto: Vincenzo Russo | Cooperativa Terradamare


Il progetto di rigenerazione e decoro urbano di Piazza Sette Fate, realizzato tramite il ‘Il Faro di Ballarò’ vincitore del concorso di idee sviluppato dal Comune di Palermo con il sostegno di Airbnb.

L’intervento ha  previsto:  la pedonalizzazione della piazza, l’illuminazione della torre d’acqua, la creazione di un murale realizzato dall’artista Igor Scalisi Palminteri e dedicato alla figura di Santa Chiara, l’installazione di arredi urbani e verde pubblico, l’istituzione di un punto d’incontro che faccia da riferimento per i walking tour della città.

Il progetto tecnico è stato ideato dall’architetto Maria Strano, componente del comitato promotore dell’iniziativa di rigenerazione urbana; il responsabile del comitato promotore è stato Ing. Calogero Grillo. 

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